venerdì

A te che mi leggi... rubrica a cura di Leonardo Sellitri

L’ uso di disporre i fiori nell’ aula liturgica con nobile semplicità........... Nell’ esortazione Apostolica Sacramentum Caritatis, papa Benedetto XVI scrive: la bellezza della liturgia è parte di questo mistero, essa è espressione altissima della gloria di Dio e costituisce in un certo senso, un affacciarsi del cielo sulla terra. La bellezza pertanto non è un fattore decorativo dell’ azione liturgica, ne è piuttosto elemento costitutivo, in quanto è attributo di Dio stesso e della sua rivelazione. E’ il Signore che chiama in un luogo, che ci da convegno attorno al suo altare. Nell’ introduzione all’ Ordinamento Generale del Messale Romano al n °1 , si fa specifico riferimento alla grande sala già addobbata e pronta dove il Maestro desidera fare la cena pasquale con i suoi discepoli ( Mc.14 , 14 – Lc. 22 , 12 ). La comunità cristiana ha bisogno per la propria espressione non solo della partecipazione attiva dei fedeli ma anche di un’ atmosfera di bellezza. I fiori nelle nostre chiese sono sempre stati presenti, ma purtroppo oggi si evidenzia una presenza floreale triste o non adatta, rivelatrice di un vero e proprio vuoto. I luoghi della celebrazione, soprattutto l’ altare o sono stravolti da una disordinata abbondanza di addobbi, dove i fiori avvizziscono nei vasi, oppure sono completamente spogli. Bisogna, invece comprendere che i fiori sono un supporto per la preghiera e la contemplazione. Ma perché i fiori? Senza dubbio per la loro bellezza, ma forse perché entrano a far parte di un clima gioioso, di un’ atmosfera di festa. Il senso religioso ha spinto tutti i popoli in tutti i secoli, per le loro feste e le loro preghiere, a cogliere dei fiori per manifestare attraverso di loro, i sentimenti che provano e non sanno esprimere. Il fiore secondo la Bibbia è simbolo della bellezza e della grazia terrena, ma ricorda il paradiso, la beatitudine celeste. Se noi leggiamo il salmo 103, ai versetti 15 - 16 : l’ uomo come il fiore del campo così egli fiorisce; lo investe il vento e più non esiste e il suo posto non lo riconosce. La stessa idea si trova in Isaia cap.40 v. 6 . Ogni uomo è come l’ erba e tutta la sua gloria è come un fiore del campo. I documenti della Chiesa e i libri liturgici, devo dire anche i più recenti, sono molto sobri nel trattare il tema dei fiori nella liturgia. Solo la recente edizione : Ordinamento Generale del Messale Romano ai numeri 305 – 306 – 308, fa riferimento non solo all’ uso dei fiori , ma anche al luogo dove metterli in relazione all’ altare precisando che l’ ornamento dei fiori sia sempre misurato e piuttosto che sopra la mensa dell’ altare si disponga attorno ad esso. Molto spesso: vetri, plastiche, libri di canto, agende, vasi e selve di fiori, ricoprono e qualche volta imbrattano la mensa santa dei nostri altari, si raccomanda quindi di mantenere ordinata la sala delle nozze. Il santo altare è ara del sacrificio del Signore e nostro, mensa del convito Divino, tomba, pietra e trono dell’ Agnello. Cosa fiorire? Prima di tutto, osservare gli spazi della celebrazione: prevedere uno o due luoghi, come l’ ambone e l’altare, la croce o il cero pasquale, tenendo conto dei tempi liturgici, ma anche di quanto è detto nell’Ordinamento Generale del Messale Romano ( O.G.M.R.) a riguardo dell’ altare: “ Per ornare l’ altare si darà prova di sobrietà… L’ addobbo floreale dovrà essere sempre discreto e disposto accanto all’ altare piuttosto che sulla mensa” ( n° 305 ). Gli altari, anche nelle maggiori solennità, non devono mai essere trasformati in serre e, comunque, i fiori e le foglie utilizzati devono essere sempre veri, mai artificiali. Si eviti di mettere vasi pieni di terra sull’ altare, il vaso pieno di terra perde l’ offerta . Il fiore è reciso, dunque sacrificato , all’ altare quindi va messo solo ciò che si consuma, come le candele che bruciano. Se la musica è icona sonora della liturgia ( M. Giuseppe Liberto ) i fiori possono essere icona ( immagine a specchio) , floreale della stessa liturgia senza alcuna esagerazione. Il solo grande principio che regge il fiorire le nostre chiese è la semplicità. Le composizioni realizzate all’ ambone, alla croce o al cero pasquale non dovranno nasconderli, né mascherarli anche solo in parte ; esse sono poste li per mettere discretamente in evidenza e segnalare l’uno o l’ altro elemento. Non occorre e non è bene fiorire tutto, fiorire troppo. A volte le nostre chiese sono “ selve “ di fiori e piante. Se si scelgono due luoghi, è bene fare in modo che le composizioni siano in armonia di colori e di forme, perché “ dialoghino” tra loro. La porta d’ingresso, luogo di accoglienza dei membri dell’ assemblea, può ugualmente essere ornata con una composizione floreale. Ciò fa si che i fedeli si sentano accolti, attesi e siano avvolti dal clima festivo della liturgia al loro arrivo in chiesa. Sicuramente è necessario tener conto di ogni singolo luogo e della possibilità di sistemare una composizione che non intralci alcun movimento. Il servizio dei fiori non ingombra mai, è discreto ed umile ma anche necessario! Il tabernacolo che custodisce la santa Eucaristia, luogo di silenzio, di adorazione e di raccoglimento, è ornato sempre, con sobrietà ed eleganza, in ogni tempo dell’ anno, come è indicato nell’ O.G.M.R. al n° 314: “ La santa Eucaristia sarà conservata in un tabernacolo posto in un luogo nobile, insigne, ben visibile, ben decorato e che permetta la preghiera”. Sul tabernacolo si eviti di collocare selve di fiori. La composizione dovrà inserirsi nell’ ambiente in maniera opportuna, rispettando gli spazi, le opere d’ arte esaltando l’ architettura, servendola senza occultarla. Se i fiori ricevuti sono in abbondanza , si troverà comunque il modo di utilizzare e valorizzare tutto senza buttar via nulla, magari sistemandoli nella cappella della casa di riposo, di un ospedale o altro oratorio. Quanto alla realizzazione della composizione, non è certo agevole con fiori molto diversi tanto per il colore quanto per la lunghezza. Di qui la necessità di lavorare a massa, vale a dire formando macchie dello stesso colore ad altezze differenti, usando il fogliame come legame e transizione perché il tutto non sia stridente ma armonioso. Le persone che hanno offerto i fiori sono contente di ritrovarli nelle composizioni; bisognerebbe rispettare sempre questo desiderio nel ricostruire il bouquet, per esempio costruendolo con la stessa luminosità, sempre nel rispetto dell’ architettura della chiesa e del tempo liturgico: non si può fiorire in Quaresima come a Pasqua. Dobbiamo ricordare infine, un principio estetico e di buon senso: “ troppi fiori uccidono i fiori”. Essi allora non permettono più al bouquet di essere un aiuto, un passare dal visibile all’invisibile nell’ incontro con il Signore; distraggono e attirano troppo l’ attenzione su di sé e pertanto disturbano l’ attenzione liturgica. Il fiore c’è, fa mai “ da padrone”, attirando l’ attenzione su di sé e sottraendola all’ altare, al tabernacolo, all’ assemblea. A volte vengono lasciate e offerte delle piante. E’ possibile allora metterle presso l’ altare delle cappelle laterali, ma anche la non dovrebbero essere troppe! Inoltre, è preferibile raggruparle, creando macchie verdi e comporle per esempio con del legno secco, del muschio di bosco, dell’ eder, ecc… in un montaggio armonioso e naturale. Si può anche pensare di donare dei fiori alle persone che fioriscono edicole o cappelle devozionali nell’ ambito della parrocchia; spesso ne mancano e saranno ben liete di riceverne. Non esitiamo a valorizzare i fiori di coloro che passano nelle nostre chiese anche se solo per un breve momento; saranno come una preghiera che si prolungherà e parlerà di loro al Signore. Nel realizzare l’ icona floreale serve l’ atteggiamento del distacco, perché una volta realizzata non ci appartiene più. Per noi il fiore non è un oggetto di consumo, ma un modo di fare liturgia. Buon ministero !!!................................................................................................................................................................................................................................................................. grazie x i precisi insegnamenti è da qualche tempo che mi occupo di preparare le composizioni x alcuni sacramenti e particolari momenti liturgici e sentivo di dover cercare nel contesto i significati che necesssitavano poi con la scuola di teologia e i vari siti specifici si è fatta luce anche la strada x la preparazione è lunga grazie annalisa cesenatico

2 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie x i precisi insegnamenti è da qualche tempo che mi occupo di preparare le composizioni x alcuni sacramenti e particolari momenti liturgici e sentivo di dover cercare nel contesto i significati che necesssitavano poi con la scuola di teologia e i vari siti specifici si è fatta luce anche la strada x la preparazione è lunga grazie annalisa cesenatico

Rita Roma ha detto...

Grazie xche x me è stata una grande. Conferma!